La Cassazione ha confermato la condanna a 22 anni per omicidio volontario ad Antonio Pontoriero.
Sacko fu ucciso il 2 giugno 2018 con quattro colpi di fucile mentre stava raccogliendo lamiere nella vecchia fornace di San Calogero (Vv), zona in cui per l’inchiesta ‘Poison’ della Procura di Vibo Valentia, sarebbero state intombate più di 130mila tonnellate di rifiuti tossici e pericolosi provenienti dall’Enel di Brindisi, Priolo Gallo (Sr) e Termini Imerese (Pa).
Pontoriero era già stato riconosciuto colpevole dell'omicidio e condannato a 22 anni di carcere sia in primo grado che in appello.
Nel 2018, pochi giorni dopo l'omicidio di Sacko, presentai un'interrogazione parlamentare all'allora ministro dell'interno Salvini per accertare se nella vicenda vi era il coinvolgimento della ‘ndrangheta, che in quella provincia ha risapute radici e ramificazioni. Non ebbi mai una risposta. Ma intanto per Sacko giustizia è stata fatta! Lo Stato ha il dovere di difendere i più deboli e di evitare che ci siano altre vittime, perciò ora bisogna dare risposte concrete ai braccianti di quella zona che ancora oggi vengono sfruttati e vivono in condizioni disumane e ai cittadini di San Calogero costretti ancora a vivere vicino ad una bomba ecologica.
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