La vicenda conferma la pervasività della criminalità organizzata nel settore degli appalti pubblici. Ancora una volta, da quanto emerso, per interessi e affari della ’ndrangheta viene messa a rischio la vita dei calabresi, a quanto pare anche con inammissibili forme di complicità in ambiti pubblici.
Desta forte preoccupazione che gli imprenditori indagati siano coinvolti a vario titolo anche nelle inchieste Rinascita-Scott e Basso profilo, quasi a prefigurare una specie di sistema fraudolento per gestire gli appalti pubblici.
È necessario che sia rafforzato il controllo delle principali infrastrutture della Calabria, per accertare se vi siano altri casi di lavori eseguiti fuori delle regole e con speculazioni d’impresa. Soprattutto, bisogna rafforzare, intanto a livello normativo, il sistema di sorveglianza sulle ditte che ottengono l’affidamento di lavori pubblici.
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