Ben 30 milioni di euro del Fondo Filiere Agricole, che abbiamo fortemente voluto inserire nell’ultima Legge di Bilancio, saranno destinati ad innovare la filiera olivicola-olearia nazionale, ancora in sofferenza.
Con il provvedimento puntiamo a favorire l’aggregazione nel settore, a incrementare la produzione nazionale di olive, nella quale la Calabria occupa il secondo posto, anche in ottica sostenibile. I fondi saranno destinati all’ammodernamento o alla realizzazione di nuovi impianti.
La Conferenza Stato-Regioni ha, inoltre, sancito l’intesa su un ulteriore provvedimento per il comparto olivicolo-oleario con cui vengono definiti i criteri minimi per la valorizzazione dell’oleoturismo.
In Italia abbiamo una realtà capillare ma frammentata, che a volte non riesce a garantire un adeguato reddito. Produciamo appena la metà dell’olio che consumiamo, con rilevanti esportazioni, piccoli appezzamenti e numerosi frantoi sparsi. Se iniziamo a ragionare con politiche commerciali dirette al consumatore, trascinandolo nella storia, nel gusto e nella enorme biodiversità dei nostri oli, potremo garantire un reddito dignitoso anche a chi possiede poco terreno attraverso un’offerta enogastronomica ed esperienziale più qualificata, essenziale per la nostra Calabria.
Le Regioni dovranno attivarsi per allineare le proprie normative alle linee guida del decreto, affinché vi sia un denominatore comune in tutta Italia, riconoscibile attraverso il logo distintivo. La norma attuativa sull’oleoturismo può servire da slancio a un settore da tempo in sofferenza. Unita a nuove strategie di vendita, ai fondi per l’ammodernamento degli impianti e alle risorse del Pnrr per l’innovazione dei frantoi, potremo portare valore aggiunto in tutto il territorio italiano vocato all’olivicoltura.
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