Bonifiche: importanti passi in avanti



La bonifica dei siti inquinati è un tema costantemente all'ordine del giorno in Italia da oltre vent'anni. Il susseguirsi di emergenze rifiuti sin dai primi anni Duemila ha condotto il Paese a una gestione tutt'altro che virtuosa e ad una serie di procedure di infrazione da parte dell'Unione europea che sono costate milioni di euro e per le quali continuiamo ancora a pagare. Ricordo, infatti, che la sentenza della Corte di giustizia dell'Unione europea relativa alla procedura di infrazione n. 2003/2077 ha condannato l'Italia al pagamento di una multa semestrale di 42 milioni di euro.

Con l'ultima legge di bilancio, abbiamo però iniziato un nuovo corso stanziando maggiori risorse per le bonifiche e soprattutto finanziando un programma nazionale di bonifica e ripristino ambientale. Il programma, infatti, non avrà come oggetto soltanto i siti già censiti ma - questa è una novità - anche quelli in attesa di interventi urgenti, di messa in sicurezza e di bonifica. Finora il compito di ottemperare alla procedura di infrazione europea sulle discariche abusive in Italia è stato affidato al commissario straordinario Vadalà, generale dell'Arma dei carabinieri. Molte di queste discariche sono state messe in sicurezza o bonificate o comunque poi riconsegnate nelle mani dei cittadini. Tuttavia il continuo scoprirsi purtroppo di nuovi siti contaminati comporta inevitabilmente la necessità di farsi carico di maggiori oneri.

Abbiamo chiesto al Ministro dell'ambiente Costa attraverso un'interpellanza urgente (n. 2/00492 Fontana che ho sottoscritto) quale sia lo stato d'attuazione del programma nazionale di bonifica e quali iniziative adotterà per incrementare le risorse a disposizione per le attività portate avanti dal commissario straordinario per la bonifica delle discariche abusive.

Si seguito riporto la risposta del Sottosegretario Morassut:

"con riferimento alle questioni che sono state poste dall'interpellanza, è noto che, la legge di bilancio per il 2019 ha incrementato il Fondo di cui all'articolo 1, comma 476, della legge di bilancio per il 2016 di oltre 20 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2019 al 2024. Queste somme sono destinate alla realizzazione degli interventi ambientali individuati dal Comitato interministeriale sulla “Terra dei fuochi”, nonché al finanziamento di un programma nazionale di bonifica e di ripristino ambientale dei siti di cui agli articoli 250 e 252, comma 5, del codice dell'ambiente, nonché dei siti per i quali non sia stato avviato il procedimento di individuazione del responsabile della contaminazione, i cosiddetti siti orfani, e in ogni caso per interventi urgenti di messa in sicurezza e bonifica dei siti contaminati. Pertanto il Ministero dell'Ambiente ha individuato le attività tecniche che sono necessarie per predisporre un programma nazionale di bonifica, tra le quali riveste una importanza fondamentale l'individuazione dei criteri di priorità dei vari siti potenzialmente oggetto di finanziamento. Questi criteri devono avere caratteristiche di omogeneità a livello nazionale, soprattutto considerando gli elementi di criticità che sono legati allo stato di contaminazione di ogni singolo sito e ai potenziali impatti sulla salute dei recettori sensibili e sull'ambiente. Per la loro definizione è stata perciò costituita una task force operativa, con l'ausilio di ISPRA, inserendo tali attività nell'ambito di quelle definite dalla convenzione triennale ISPRA-Ministero dell'Ambiente. I lavori di questa task force sono stati avviati già dal mese di aprile - nella prima settimana di aprile si è tenuta la prima riunione - identificando come primo obiettivo una ricognizione dei criteri utilizzati dalle varie regioni e dalle province autonome per la gerarchizzazione dei siti contaminati.

Questo al fine di procedere alla definizione di quei criteri che sono alla base del programma nazionale di cui ho fatto riferimento in precedenza, partendo da un set di indicatori tecnici già utilizzati, quindi sfruttando anche l'esperienza specifica svolta dalle regioni e dagli enti territoriali nell'ambito delle proprie competenze. È noto, infatti, che la materia delle bonifiche è suddivisa, a seconda delle situazioni, tra il livello nazionale, per i siti di interesse nazionale, e le regioni. Quindi, mi pare molto importante questo lavoro di interlocuzione e di costruzione comune della costruzione dei criteri.

La ricognizione effettuata dall'ISPRA è stata oggetto di tante riunioni di aggiornamento per la valutazione dei risultati conseguiti ed è stata formalizzata in versione definitiva in una relazione dal titolo “Ricognizione dei criteri individuati dalle regioni per la gerarchizzazione dei siti contaminati”, una relazione che, credo, sia reperibile nei siti del Ministero o, comunque, facilmente aggiornabile e recuperabile da tutti i colleghi parlamentari. Tale ultimo aggiornamento del documento, che costituisce un'approfondita ricognizione dei criteri adottati a livello regionale, è stato discusso, infine, in un'apposita riunione della task force nei primi giorni di settembre. All'esito di questa riunione si è quindi convenuto di esaminare alcuni casi di studio per siti ricompresi nel perimetro dei SIN, i siti di interesse nazionale, in modo da avviare una prima attività di test finalizzata a individuare le informazioni necessarie per definire i criteri di priorità che saranno adottati nel programma nazionale. Questa fase di test risulta inevitabile e necessaria per individuare dei parametri e stabilire delle gerarchie nella tipologia delle situazioni affidabili e univoci a livello nazionale.

A questo riguardo segnaliamo che è stata individuata una prima lista di siti sui quali è in corso la valutazione tecnica descritta, dei siti test, dei siti, diciamo, che possano avere una caratteristica topica per l'identificazione di questi criteri e di questa gerarchia. In caso di esito positivo di questa fase di testaggio il cronoprogramma dei lavori della task force prevede, entro la fine di quest'anno, l'avvio della fase relativa all'adozione del programma nazionale previsto dalla legge di bilancio. Alla luce delle considerazioni svolte, quindi, ci sentiamo di rassicurare che il Ministero dell'Ambiente ha svolto e continuerà a intensificare la propria attività sul tema in argomento con il massimo grado di attenzione.

Colgo l'occasione per dire anche che in quanto al tema del supporto in termini di risorse economiche e di dotazione di personale all'attività del commissario unico per la bonifica delle discariche abusive, il Ministero dell'Ambiente si sta adoperando per la definizione di un'apposita proposta normativa che definisca i termini di tale supporto e questa decisione, questo indirizzo, farà parte dei provvedimenti di prossima presentazione all'attenzione delle Camere."


E' confortante sapere che il ministero dell'Ambiente si sta adoperando per definire un'apposita normativa finalizzata a dare maggiore supporto alle attivita' di bonifica delle discariche abusive, perche' davvero i tanti territori martoriati del Paese, come la Calabria, la mia terra, ne ha urgente bisogno. E' nostro dovere mettere in connessione tra le diverse amministrazioni coinvolte in questi procedimenti, e tutte queste con i cittadini: dobbiamo garantire che nulla rallenti o fermi le bonifiche e che si continui spediti verso questo impegnativo traguardo delle bonifiche dei siti inquinati e della tutela della salute delle persone.

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