Sul bando del Comune di Paola per la vendita di un lotto boschivo di faggio in località “Cozzo Cervello”, ho presentato un’interrogazione ai ministri dell’Ambiente e dei Beni culturali, al fine di «verificare l’esistenza dei vincoli naturali, ecosistemici e paesaggistici insistenti sull’area in questione». Raccogliendo le segnalazioni del territorio si nota che «il bando non presenta una chiara identificazione delle coordinate geografiche», la relativa documentazione «non chiarisce il tipo di taglio da effettuare», peraltro in una zona che secondo il catasto «ricade nel perimetro del Sito di Importanza Nazionale (SIN) IT9300191 “Bosco Luta”, appartenente alla Rete Natura 2000.
Inoltre, a mio avviso, nello specifico l’approvazione dello stesso bando sarebbe avvenuta «nonostante la assenza di un Piano di gestione forestale», di «Valutazione di incidenza ambientale» e di «indicazioni riguardanti i vincoli naturali e paesaggistici insistenti sull’area» interessata. Inoltre, ci sarebbe «l’assenza delle relazioni tecniche a completamento della determina dirigenziale pubblicata sull’albo pretorio del Comune di Paola, diversamente da come si suppone leggendo nel bando di gara ad asta pubblica». Ancora, «la pregevolezza del sito è ulteriormente dimostrata dal fatto che la Regione Calabria abbia previsto la istituzione del Parco Naturale Regionale della Catena Costiera, di cui Cozzo Cervello avrebbe rappresentato il “cuore” del costituendo parco».
Infine, «l’ecosistema del “Bosco Luta” viene messo in connessione col Sito di Interesse Comunitario (SIC) “Bosco di Mavigliano” al confine tra Rende e Montalto Uffugo, ed entrambi disegnano un “corridoio ecologico” in ottemperanza alla Direttiva europea 43/92/CEE Habitat». Modificare l’ecologia e l’idrogeologia del sito a monte (Bosco Luta) rischia di degradare il sito a valle (Bosco di Mavigliano).
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