Le politiche attive per il lavoro sono un puro imbroglio, concepito per aumentare fittiziamente le statistiche occupazionali. Tali strumenti creano precarietà, incertezza e sudditanza politica. Essi non determinano emancipazione individuale e riscatto sociale. Lo dimostra il gravissimo ritardo sulle convenzioni per i circa 5mila tirocinanti calabresi, che, impiegati dallo scorso giugno in settori pubblici e privati, non hanno ancora ricevuto un centesimo.
Con faccia di plastica Oliverio, durante l'incontro di venerdì 27 ottobre, alla Cittadella regionale, tra rappresentanze dei tirocinanti, ha ammesso l'errore d'aver fatto partire i tirocini senza la sottoscrizione delle convenzioni per l'erogazione delle spettanze, lasciando nei guai gli interessati, già sfruttati e costretti a subire l'onta di un misero corrispettivo temporaneo, senza garanzie di miglioramento e stabilizzazione. Il governatore ha assicurato che la convenzione con l'Inps potrà avvenire nella settimana prossima e poi i lavoratori verranno pagati. Vigileremo sulla definizione della pratica, nella consapevolezza che in ogni caso il reddito di cittadinanza, proposto dal MoVimento 5 Stelle e respinto dai partiti tradizionali, è la soluzione più dignitosa per chi non ha un lavoro vero e dunque un'effettiva libertà di azione.
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