Bisogna annullare la graduatoria definitiva e rifare il recente bando per il corso di guida ufficiale. E' quanto ho chiesto il 6 settembre scorso attraverso una lettera-esposto al direttore facente funzioni del Parco Nazionale della Sila, Giuseppe Luzzi. Al fine di accertare i fatti ho interessato anche la Procura della Repubblica e i sindaci dei Comuni del Parco per l'adozione delle iniziative di competenza. Secondo noi, la selezione pubblica in questione è stata caratterizzata da modifiche inusuali, che, lette in successione, meritano, proprio nella dichiarata ottica della maggiore inclusione possibile, un obiettivo ripensamento. In particolare, mi sono soffermato sull'eliminazione per avviso del limite di età a 35 anni, avvenuta dopo due giorni dall'uscita del bando, e sulle improvvise dimissioni dell'avvocato Vincenzo Filippelli dalla commissione giudicatrice, a cavallo tra la prova scritta e la prova orale. Inoltre ho posto l'accento anche sul successivo ampliamento della graduatoria dei vincitori e sulla mancata proroga, abolito il limite di età, del termine per la presentazione delle domande. In quella lettera ho annunciato anche la presentazione di un'interrogazione parlamentare al ministro Galletti se i vertici del Parco nazionale della Sila avessero taciuto, come avvenuto per la vicenda del precedente direttore dell'ente, Michele Laudati, inabile al lavoro ma rimasto al suo posto fino al pensionamento.
La risposta dell'ente parco non si è fatta attendere, ma purtroppo non dice proprio nulla, è apodittica e soprattutto non chiarisce il perché della mancata proroga dei termini per la presentazione delle domande.
Per questo motivo oggi ho presentato un'integrazione di esposto sul corso per il rilascio del titolo di guida del Parco nazionale della Sila, replicando all'ente, cui ho chiesto copia delle “numerosissime richieste” di cancellazione dell'originario limite di età previsto dal bando del 19 giugno scorso, nonché delle domande pervenute sino alla data del 21 giugno u. s., di modificazione del medesimo. Stando ai fatti narrati, l'Ente Parco nazionale della Sila ha compiuto una scelta, lato sensu, di tipo politico, abolendo il limite di età dopo aver ricevuto le prime domande di ammissione al corso e “numerosissime richieste” di cancellazione di quel limite, di cui l'Ente avrà – logicamente – avuto i riferimenti nominativi. Per quanto mi riguarda, «al termine del corso sarà rilasciato un titolo esclusivo» e per questo, modificato il bando in corso d'opera, era necessario prorogare la scadenza del termine per la presentazione delle domande. La precisazione dell'ente che la prova scritta era a risposta multipla con correzione automatica nulla dice sulla vicenda della prova orale, rispetto alla quale la Commissione ha in concreto avuto altra composizione. Nella procedura vi sono alcune casualità, che mi riservo di riferire alla Procura della Repubblica, anche informandone il ministro dell'Ambiente.
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