Agricoltura Biologica: si poteva e si doveva fare di più!

Poteva essere un balzo in avanti e invece è stato un piccolo passo che, nei fatti, guarda ancora al passato. Ci riferiamo alla prima legge nazionale sull' Agricoltura Biologica approvata ieri in Aula alla Camera e sulla quale ci siamo astenuti. Ecco perché: si tratta di uno spot condito da qualche linea di principio che non dà regole efficaci né contributi sufficienti a sostenere il settore.
Abbiamo presentato 14 emendamenti proprio per chiedere interventi concreti e misure di tutela più vincolanti che però sono stati quasi tutti bocciati dal Governo. Tra questi l'esempio più grave riguarda quello che proponeva di introdurre il divieto di installare impianti inquinanti (discariche, inceneritori, centrali a carbone ecc.) nelle aree di origine dei prodotti biologici o dove sono presenti aziende agricole biologiche certificate. Un 'no' gravissimo che evidenzia quali sono i settori produttivi prioritari per il Governo.
Anche se è vero che da un lato si tratta di un primo passo per dare delle norme nazionali, dall'altro ci saremmo aspettati di più. Un altro rifiuto eclatante da parte del Governo è stato quello relativo alla nostra proposta di finanziare con 50mila euro, attraverso il fondo residuale del Ministero delle Politiche Agricole, le Organizzazioni dei Produttori (OP) e quelle Interprofessionali (OI) della filiera biologica. È assurdo: il Governo Pd ha trovato 20 miliardi per salvare le banche e non ne trova poche decine di migliaia per sostenere i produttori biologici. Da questo si vede l'intenzione reale con cui nasce una legge!
La lista delle nostre proposte non accolte potrebbe continuare: dall'esclusione degli OGM nelle produzioni biologiche, a titolo di ulteriore conferma, alle misure necessarie per evitare conflitti d'interessi nel tavolo tecnico 'anti contraffazione' del ministero delle Politiche Agricole. Alla fine il Governo ci ha accordato solo qualche misura poco incisiva, come ad esempio la riformulazione dell'emendamento sul riconoscimento dei biodistretti che rispondano a criteri di sostenibilità ambientale e l'Ordine del giorno che impegna il Governo a promuovere l'utilizzo di pratiche ecosostenibili negli affidamenti e nei capitoli tecnici delle gare d'appalto che riguardano l'uso di pesticidi lungo linee ferroviarie, strade e autostrade.


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