Lorica non può più essere il luogo della speculazione, dell'indifferenza, dell'incapacità politica e della menzogna. Questo paradiso della Calabria va tutelato e rilanciato con mentalità nuova e con solida determinazione. Ho presentato un'interrogazione al ministro dell'Ambiente, Gianluca Galletti, sul futuro degli impianti di risalita in costruzione, di recente sequestrati nell'ambito di un'inchiesta di 'ndrangheta della Dda di Catanzaro. Ho chiesto a Galletti «quali iniziative di competenza intenda assumere al fine di evitare procedure d'infrazione da parte dell'Unione europea e di salvaguardare un territorio penalizzato da un'opera che avrebbe dovuto portare sviluppo e occupazione e che invece rischia di peggiorare le condizioni economiche e lo sviluppo sostenibile nel Parco nazionale della Sila». La Regione Calabria non avrebbe dovuto concedere le autorizzazioni ambientali, naturalistiche e paesaggistiche», per una serie di motivi dettagliati nell'interrogazione. Nello specifico, vi sarebbero state alterazioni di ambiente ed equilibri naturali. Inoltre, le norme ammettevano soltanto «gli interventi di sostituzione e ammodernamento anche tecnologico e modesti ampliamenti del demanio sciabile» non determinanti «un aumento dell’impatto sul sito in relazione agli obiettivi di conservazione della ZPS e/o del SIC». Purtroppo la superficialità e disonestà della vecchia politica, che ancora vende illusioni, ha danneggiato Lorica oltre ogni limite. Adesso bisogna recuperare partendo dalla bellezza del posto e dotandolo di servizi, cioè trasporti e sanità.
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