Mario Oliverio dice di aver abolito il Glifosato in Calabria. La delibera regionale non prevede, però, l’eliminazione del Glifosato dall’agricoltura calabrese, poiché riguarda solamente i disciplinari di produzione integrata attraverso un’adesione volontaria delle aziende del settore che, per questo, percepiscono fondi europei.
Il 10 maggio scorso, scrissi una lettera formale al Governatore della Calabria in cui chiedevo vari interventi per eliminare l'utilizzo di tale sostanza dalla nostra agricoltura regionale, tra cui l'eliminazione da tutti i disciplinari di produzione.Perciò Oliverio ha accolto solo in parte tale richiesta, che proveniva anche dal forum delle associazioni ambientaliste calabresi.
Si può parlare di un piccolo passo in avanti, ma non di totale abolizione del famoso pesticida. Occhio alla falsa propaganda!
In Calabria il Glifosato viene attualmente utilizzato anche nella pulizia delle strade e delle aree pubbliche. A subirne le conseguenze negative sono anche i conduttori di aziende agricole biologiche che sono costretti a distruggere parte del raccolto quando questo viene contaminato dall’uso di sostanze chimiche utilizzate per le operazioni di ripulitura dei cigli stradali.
Se Mario Oliverio volesse veramente tutelare la qualità dell'agricoltura "Made in Calabria", dovrebbe intervenire in modo concreto per rimuovere l’erbicida glifosate da tutti i disciplinari di produzione che lo contengono ed escludendo da qualsiasi premio le aziende che ne facciano uso. Bisogna garantire che nei bandi di gara emanati dalla Regione per gli appalti pubblici riguardanti gli interventi di contenimento delle infestanti e nel settore della manutenzione delle strade, venga indicato come unica tipologia di intervento possibile quello di tipo meccanico.
Inoltre, occorre avviare una concreta campagna d'informazione attraverso incontri e comunicazioni scritte rivolte ai rivenditori sul territorio regionale ed a tutti i cittadini sui rischi per l’ambiente e per la salute umana nell’utilizzo e nella vendita di prodotti diserbanti. Ancora, bisogna attivare una volta per tutte un monitoraggio costante ed approfondito sulla contaminazione dei pesticidi nelle acque di superficie e profondità trasmettendo i risultati all'ISPRA.
Questo lavoro oggi sarebbe stato affidato addirittura ad un'azienda privata e non all'Arpacal, ma da diversi anni non si ha ancora alcuna notizia circa l'effettivo lavoro svolto.
Infine, Oliverio dovrebbe convincere i vertici del suo PD a condurre veramente una battaglia insieme a noi, a livello nazionale ed europeo, per bandire il glifosato su tutto il territorio nazionale. Cosa che purtroppo non è accaduta finora nonostante le nostre continue richieste.
La Calabria deve sfruttare al meglio la propria vocazione naturale verso la coltivazione di prodotti biologici di qualità rispettando la biodiversità. L’utilizzo della chimica in agricoltura non rappresenterà mai per la Calabria un vantaggio competitivo determinante. Solo il con vero rispetto della terra possiamo garantire qualità e benessere. La transizione verso l’agroecologia è la strada che devono intraprendere al più presto la Calabria ed il nostro Paese.
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