Un'indagine conoscitiva per comprendere le ragioni della moria di api, il calo della produzione e prevenire così il conseguente rischio di frodi alimentari con miele extra europeo, soprattutto cinese e bulgaro, che però in etichetta compare sotto il marchio Ue. È questa, in sintesi, la proposta dei deputati del M5S della Commissione Agricoltura lanciata a margine del convegno "Apicoltura - Riflessioni e ricerche tra biodiversità e sostenibilità", tenuto oggi alla Camera dal M5S insieme con esperti e apicoltori di diverse sigle, dall'Ispra all'associazione Scientia fino alle Università di Bologna, Pisa e Teramo.
L'indagine conoscitiva, che raccoglie gli input e le proposte di tutti gli attori coinvolti, sia della filiera produttiva che del mondo della ricerca, è il nuovo passo di un percorso avviato da tempo dal M5S in Parlamento con numerosi atti parlamentari che coinvolgerà in un ciclo di audizioni comunità scientifica, associazioni e operatori del settore per far entrare nell'agenda politica del Governo e delle Autorità competenti quella che è una vera e propria emergenza, non solo per il comparto apistico, ma per la conservazione della biodiversità, degli ecosistemi e quindi la trasmissione della vita sul Pianeta. Una priorità per la quale è urgente investire maggiori risorse nella ricerca scientifica.
Come riportato nella nostra risoluzione, il calo della produzione di miele, legato alla morìa delle api, in Italia nel 2016 si è aggravato con una perdita del 50-60 per cento e punte fino all'80% in alcuni areali. Come confermatoci dal Consorzio Nazionale Apicoltori (Conapi), l'annata 2016 si preannuncia la peggiore degli ultimi 35 anni con un possibile aumento dei prezzi e del rischio frodi. Ad esempio il raccolto di miele di agrumi in Sicilia e di Robinia (Acacia) nel nord Italia è crollato coinvolgendo 20mila partite Iva e 23mila produttori per autoconsumo. Tra le cause, cambiamenti climatici, uso di pesticidi ed erbicidi, frazionamento degli habitat, patologie, come Aethina Tumida e il cosiddetto 'Calabrone asiatico'.
Il calo di produzione inoltre rischia di aprire la strada a nuove sofisticazioni alimentari, con l'introduzione nel mercato di miele proveniente da Paesi extraeuropei ma che in etichetta viene riportato sotto il marchio Ue. Un pericolo che arriva soprattutto da Cina e Bulgaria che riesce a entrare illegalmente in Unione Europea attraverso la cosiddetta 'triangolazione' con Paesi Ue, in primis la Spagna ma anche Belgio e Inghilterra, e l'uso di pratiche scorrette come ad esempio quella di tagliare il miele con sciroppo di zucchero, in due modi: miscelandolo al prodotto finale o usandolo per alimentare le api duranti il raccolto. Una pratica scorretta che danneggia consumatori e produttori, oltre che le api, che va fermata al più presto.
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