Oggi ho trasmesso un esposto alla Procura di Catanzaro e alla Corte dei conti sulla ripartizione dei massimali per un concorso a primario di Pronto soccorso, bandito nello scorso settembre dall'Asp del capoluogo. Avevo chiesto di modificare, invertendoli, gli attuali 60 punti per il colloquio e 40 per il curriculum. In proposito l'otto novembre scorso avevo scritto a Giuseppe Perri, dg dell'Asp di Catanzaro, e a Riccardo Fatarella, dg del dipartimento regionale Tutela della Salute. In seguito all'inerzia dei due dirigenti, ho investito del caso la Procura guidata da Nicola Gratteri, precisando che «le norme dettate dalla normativa concorsuale restano quelle della deliberazione di Giunta regionale n. 56/2015, unico riferimento di legge esistente in merito», le quali prevedono che per il curriculum si possano assegnare al massimo 60 punti, e per il colloquio 40. Non c'è alcuna ragione giuridica per mantenere i massimali tarocco stabiliti per il concorso dell'Asp di Catanzaro, che ancora una volta si è fatta sorda rispetto a un nostro richiamo alle norme, esattamente come il vertice del dipartimento regionale, sempre più nascosto e immobile. Se il dg Perri crede di poter fare ciò che vuole soltanto perché possiede la tessera del Pd, si sbaglia di grosso. Ne chiederemo la rimozione ai ministri vigilanti, portando tutti gli elementi in nostro possesso. Sono certo, infine, che la Procura di Catanzaro farà luce su questa ennesima vicenda di cattiva amministrazione sanitaria coperta dalla politica.
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