I Ministri dei beni e delle attività culturali, dell’istruzione e delle infrastrutture dovranno verificare se la concessione d’uso gratuito del complesso museale del San Giovanni all’Università Magna Graecia di Catanzaro non sia in contrasto con le norme in materia di edilizia scolastica contenute nel DM 18/12/1975 e nel codice dei beni culturali (D.Lgs 42/2004).
Come avevo annunciato ho portanto in Parlamento la questione interrogando i Ministri competenti in materia.
Non si capisce secondo quali criteri comune di Catanzaro ed Università abbiano concluso che la struttura non potesse ospitare i 250 studenti della Facoltà di Psicologia, ma potrà ospitare fino a mille persone iscritte ai master ed alle scuole di specializzazione. Il piano terra, destinato ad ospitare i corsi, è inadeguato a garantire la sicurezza degli studenti, visto che temo non rispetti gli obblighi di legge che prescrivono uno spazio in aula per ogni studente pari a 1,96 metri quadrati.
Abbiamo chiesto al governo di valutare l’esistenza di un danno erariale. Quando fu ristrutturato, infatti, il complesso museale del San Giovanni sfruttò dei finanziamenti provenienti dal Por Calabria destinati agli spazi espositivi e non a quelli didattici. In ogni caso riteniamo che la variazione di destinazione d’uso e la modifica degli ambienti espositivi del San Giovanni non siano in sintonia con la necessaria valorizzazione del patrimonio storico ed artistico della città, che a nostro avviso dovrebbero trovare nel complesso museale spazio per una mostra permanente sulla storia della città. Sono tanti i reperti della storia catanzarese chiusi nei cassetti della sovrintendenza che potrebbero vedere la luce del sole con una giusta collocazione proprio al San Giovanni.
Come al solito la politica cittadina ha preferito gli annunci spot ai veri progetti di sviluppo per il centro storico. La città per essere rilanciata ha bisogno di servizi che non possiede e di nuove idee condivise con la cittadinanza. Idee che non potranno mai venire da chi ha contribuito a svuotare il centro storico negli ultimi 10 anni. L’eventuale spostamento di alcuni corsi universitari in centro, verso cui non nutriamo alcuna preclusione a priori, necessita di programmazione e di confronto con le parti in causa. Abramo e la sua cricca, invece, hanno preferito far piovere la decisione dal cielo, lasciando sul campo soltanto il malumore degli studenti, che vedranno i loro corsi slittare a chissà quando nonostante abbiano pagato per iniziare i corsi a fine ottobre consapevoli del fatto che li avrebbero seguiti al campus di Germaneto.
In questa assurda vicenda le vittime saranno gli studenti ed il complesso monumentale che, già bistrattato dalla malapolitica catanzarese, verrà nuovamente calpestato e svuotato nella sua importanza storica e strategica. Il M5S, insieme ai comitati che si battono per salvaguardarlo e valorizzarlo, farà di tutto per impedirlo.
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