Il vice ministro, Olivero, con delega al biologico, passi dalle parole ai fatti e applichi subito delle misure anti truffe per tutelare i consumatori e i produttori agricoli onesti dai falsi prodotti biologici garantendo più controlli e maggiore trasparenza nell'ambito dell'operato del personale, a cominciare dal suo capo segreteria, Pollo, delle procedure del ministero e delle norme che regolano il sistema di certificazione.
È quanto abbiamo chiesto in Commissione Agricoltura in occasione dell'audizione del vice ministro, Olivero, sulla produzione biologica in Italia che si è soffermata a lungo sulle truffe denunciate nei giorni scorsi dalla trasmissione Report, che ha documentato come, grazie a un sistema di false certificazioni, venivano venduti come biologici prodotti agricoli che biologici non erano. Una vicenda che, in base a quanto documentato dall'inchiesta giornalistica, ha gettato ombre anche sull'operato del ministero e in particolare sul vice ministro Olivero e del suo capo segreteria, Pollo, su cui abbiamo già chiesto chiarimenti con un'interrogazione parlamentare.
I controlli sull'affidabilità e i possibili conflitti d'interesse del proprio staff e, in generale di quello ministeriale, andrebbero fatti prima di insediarsi nel proprio ruolo, non dopo che sono già emerse delle irregolarità. E in ogni caso, per questioni di opportunità politica, il capo segreteria, Pollo, dovrebbe comunque dimettersi", ha replicato Giuseppe L'Abbate, capogruppo M5S in Commissione Agricoltura, dopo che Olivero durante la sua audizione si è impegnato ad avviare un'indagine conoscitiva su un possibile conflitto d'interessi del suo capo segreteria, Pollo.
Non si capisce su quale base il ministero delle Politiche agricole intervenga a tutela di un'azienda agricola, la Sedamil, visto che quest'ultima ha tutti gli strumenti legali per rivalersi in caso di truffa subita. Non basta rispondere che si trattava di un'azienda con tanti dipendenti", ha poi incalzato la portavoce 5stelle, Silvia Benedetti, proponente di un'interrogazione sui possibili conflitti d'interessi relativi al sistema di certificazione del biologico. "Ci auguriamo che queste ed altre anomalie segnalate dal M5S siano al più presto sanate, visto che, per ammissione dello stesso Olivero, rimane inappropriato il meccanismo di certificazione in capo al consorzio di imprese 'Certificazione e Controllo Prodotti Biologici' (CCPB).
È quanto abbiamo chiesto in Commissione Agricoltura in occasione dell'audizione del vice ministro, Olivero, sulla produzione biologica in Italia che si è soffermata a lungo sulle truffe denunciate nei giorni scorsi dalla trasmissione Report, che ha documentato come, grazie a un sistema di false certificazioni, venivano venduti come biologici prodotti agricoli che biologici non erano. Una vicenda che, in base a quanto documentato dall'inchiesta giornalistica, ha gettato ombre anche sull'operato del ministero e in particolare sul vice ministro Olivero e del suo capo segreteria, Pollo, su cui abbiamo già chiesto chiarimenti con un'interrogazione parlamentare.
I controlli sull'affidabilità e i possibili conflitti d'interesse del proprio staff e, in generale di quello ministeriale, andrebbero fatti prima di insediarsi nel proprio ruolo, non dopo che sono già emerse delle irregolarità. E in ogni caso, per questioni di opportunità politica, il capo segreteria, Pollo, dovrebbe comunque dimettersi", ha replicato Giuseppe L'Abbate, capogruppo M5S in Commissione Agricoltura, dopo che Olivero durante la sua audizione si è impegnato ad avviare un'indagine conoscitiva su un possibile conflitto d'interessi del suo capo segreteria, Pollo.
Non si capisce su quale base il ministero delle Politiche agricole intervenga a tutela di un'azienda agricola, la Sedamil, visto che quest'ultima ha tutti gli strumenti legali per rivalersi in caso di truffa subita. Non basta rispondere che si trattava di un'azienda con tanti dipendenti", ha poi incalzato la portavoce 5stelle, Silvia Benedetti, proponente di un'interrogazione sui possibili conflitti d'interessi relativi al sistema di certificazione del biologico. "Ci auguriamo che queste ed altre anomalie segnalate dal M5S siano al più presto sanate, visto che, per ammissione dello stesso Olivero, rimane inappropriato il meccanismo di certificazione in capo al consorzio di imprese 'Certificazione e Controllo Prodotti Biologici' (CCPB).
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