Quando si parla di ambiente e salute bisognerebbe essere più seri e precisi e, invece di insultare chi cerca di tutelare la collettività, bisognerebbe almeno tentare di essere trasparenti e corretti specie quando ci si lamenta di essere vittime di una “grande disinformazione”. Il riferimento è alla recente conferenza stampa della società Ecosistem srl, aggiudicataria di gara relativa al trasferimento delle famose ecoballe di rifiuti della Campania. L’AD Salvatore Mazzotta, infatti, non dovrebbe pretendere che si possa credere a tutte le sue affermazioni senza un briciolo di documento a sostegno, non è mica Vangelo! Noi, che i documenti abbiamo letto, proviamo a confrontarli con le dichiarazioni di Ecosistem.
Dice Mazzotta: “Ecosistem è vincitrice di un bando che prevede solamente il recupero dei rifiuti e non il loro smaltimento”. Noi invece leggiamo dal bando 1989/A/15 della Regione Campania e più in particolare dal Capitolato Speciale d’Appalto, all’ “art. 1 - OGGETTO DEL SERVIZIO - Oggetto dell’appalto è la fornitura del servizio di smaltimento dei rifiuti di cui all’art.2 comma 1, lettera a) del Dl n.185 del 25.11.2015, mediante rimozione, trasporto e smaltimento, nonché recupero energetico, presso impianti nazionali ed esteri. Costituiscono pertanto, oggetto del presente appalto, operazioni di smaltimento e recupero come classificati degli Allegati B e C della parte Quarta del D.Lgs. 152/2006.” Mazzotta non avrà letto bene il bando.
Speriamo che, invece, abbia letto bene almeno il contratto che dovrà firmare, dove all’art.4 si specifica, tra le attività a carico della Società aggiudicataria vi è: il “conferimento [dei rifiuti n.d.a.] presso impianti nazionali e/o esteri, nel rispetto della normativa nazionale ed europea, autorizzati al recupero e/o allo smaltimento dei rifiuti (…)”. Quindi, contrariamente a quanto affermato da Mazzotta, la Ecosistem (insieme con la Econet srl) ha vinto un bando che prevede sia il recupero che lo smaltimento dei rifiuti, eccome se li prevede! L’AD di Ecosistem ha poi dichiarato:” Le ecoballe non arriveranno a Lamezia Terme sotto nessuna forma. Infatti, l’appalto prevede che la caratterizzazione dei rifiuti avvenga direttamente nei siti campani, dove sono attualmente stoccate le ecoballe e, poi, il loro trasporto via nave dal porto di Napoli in una discarica in Portogallo.” Solo due giorni prima la Ecosistem aveva dichiarato “Riguardo al CDR, che ormai è una definizione obsoleta, attualmente abbiamo contatti con impianti dell’Italia del Nord ed impianti esteri per l’eventuale valorizzazione” (quindi non solo Portogallo).
Vorremmo allora capire tre cose - proseguono dal M5s - la prima: il termine valorizzazione significa, più chiaramente, termovalorizzazione cioè incenerimento? La definizione CDR è obsoleta perché oggi è meglio chiamarli CSS (Combustibili Solidi Secondari) che, da qualche anno, è possibile incenerire nei cementifici? La seconda: visto che a loro dire questi rifiuti viaggeranno all’estero e al norditalia, perché non esibire gli accordi transazionali e transregionali, imposti dalla normativa italiana e europea per la circolazione dei rifiuti in siti di differenti regioni o paesi? O c’è il segreto di Stato? Terza cosa: attualmente le ecoballe sono classificate con codici corrispondenti a rifiuti non pericolosi. Ma, dopo l’apertura delle stesse e la costatazione che gran parte dei rifiuti è costituita da materiali da costruzione pieni di amianto e da chissà quali altre schifezze, la nuova caratterizzazione per la rimozione dovrà prevedere una classificazione dei rifiuti come pericolosi.
Ebbene abbiamo scoperto che, la discarica di Valor-Rib di Vila Nova de Famalicão, in Portogallo, dove parte delle ecoballe dovrebbero finire, non accetta rifiuti pericolosi. Dove li manderete allora, ing. Mazzotta? Non sarebbe stato più corretto che in conferenza stampa l’Ecosistem avesse esibito, o la stampa “ostile” avesse richiesto, copia degli accordi preliminari con la discarica portoghese, documenti da depositare obbligatoriamente tra gli atti di gara? Così come sarebbe stato più corretto che la Ecosistem avesse mostrato ai giornalisti, che avrebbero pure potuto richiederla da soli, copia della domanda di partecipazione alla gara. Infatti, in base al Capitolato speciale e al contratto, la ditta partecipante alla gara doveva indicare obbligatoriamente, prima dell’aggiudicazione e quale condizione di questa, gli impianti di destinazione dei rifiuti. Ebbene sarebbe bastato questo pezzo di carta per verificare se è vero che nessun rifiuto verrà in Calabria.
Stranamente questo documento non è stato esibito (del resto, nessun documento è stato esibito) mentre noi leggiamo dal blog dell’on.Salvatore Micillo del M5S, che ha partecipato alle varie fasi di aggiudicazione della gara, che “In data 01.03.2016 alle ore 10 a Napoli (Via Pietro Metastasio 25) presso la Sala Gare Ufficio Centrale Speciale Acquisti c’è stata la seconda sessione relativa al bando di gara per lo smaltimento delle ecoballe site nella Regione Campania. (…) Si è proceduto poi all’apertura del plico n.ro 5, presentato dal RTI Ecosistem srl – Econet srl avente ad oggetto il Lotto n.ro 2 e il lotto n.ro 4 (Masseria del Re Lotto A – Giugliano - Depuratore Marcianise). Si è proceduto ad analizzare la documentazione amministrativa presentata dal RTI. Per quanto attiene agli impianti di destinazione delle ecoballe - concludono - per quanto si è potuto capire dalla seduta, sono stati identificati due impianti siti entrambi a Lamezia Terme e un terzo impianto sito in Portogallo”. A chi fa paura la verità, allora?
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