Adesso basta! Il Sud Italia non merita tutto questo: una crescita economica più bassa della Grecia, un cittadino su tre a rischio povertà, un tasso di disoccupazione dei giovani al 56%, nessuno fa più figli perché non ci sono soldi (il crollo demografico ha raggiunto il valore più basso dai tempi dell'Unità d'Italia quando si moriva di tubercolosi).
Con Laura Ferrara e Massimiliano Bernini Portavoce siamo andati a Rosarno (RC) per documentare questo tracollo sociale. L'agricoltura è il simbolo dell'abbandono di questa terra da parte dello Stato.
Gli agricoltori vengono pagati per la raccolta delle arance pochissimi centesimi al kilo. Sono la grande distribuzione e i vari intermediari che decidono i prezzi e 'prendere o lasciare'. Il mercato lo fanno i forti, con il beneplacito dell'Europa che li aiuta siglando, per esempio, accordi sulla liberalizzazione dei prodotti ortofrutticoli e ittici con il Marocco. È una strategia questa che persevera nella proposta suicida della Mogherini di aumentare la quota annua di olio importato dalla Tunisia. Ai contadini del Sud Italia non resta che lasciar marcire i frutti sugli alberi.
Agli schiavi di questo sistema economico, si aggiungono quelli sociali, dei lavoratori e dei braccianti (moltissimi dei quali extracomunitari). Qui nel 90% dei casi si lavora in nero, in condizioni di vita disumane, spesso senza nemmeno ricevere la paga di 15/20 euro al giorno. La mafia spesso gestisce il caporalato di questi moderni schiavi che fuggono da guerre per trovare nuove e più sofisticate forme di guerre.
I poveri - italiani e stranieri - devono unirsi per fare invece la guerra a chi li obbliga allo stesso destino: marcire, come le arance, come il Sud Italia. Quando questa alleanza di realtà virtuose avviene, come nel caso dei GAS e del mercato equo e solidale, ai produttori viene concesso un prezzo equo, ovvero 40 centesimi al kg.
Il MoVimento 5 Stelle chiede subito una etichettatura etica delle arance e di tutti gli altri prodotti ortofrutticoli italiani e una riforma efficace della distribuzione dei prodotti agricoli che oggi arrivano al consumatore dopo ben 14 passaggi di intermediari!
Il governo ignora quello che succede al Sud. Ecco perché abbiamo scritto una lettera ai Ministri Angelino Alfano, Giuliano Poletti e Maurizio Martina. Le Istituzioni non hanno più scuse o saranno complici di quello che sembra un omicidio programmato di un territorio che ha fatto la storia dell'Europa.
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