Con la vergognosa riattivazione della centrale del Mercure nel pieno Parco Nazionale del Pollino (patrimonio dell'Unesco), Oliverio e Renzi hanno nuovamente dimostrato di essere solo marionette delle lobby.
La volontà popolare manifestata da diversi anni da comitati e associazioni per difendere il territorio è stata nuovamente calpestata con una vergognosa autorizzazione rilasciata dal dipartimento dello sviluppo economico della Regione Calabria. Sono decine le interrogazioni parlamentari depositate in questi anni, tutte rimaste senza risposta. Questa omertà istituzionale puzza come l'oscura vicenda delle infiltrazioni della 'ndrangheta, che come appreso da fonti stampa, parrebbe gestire il mercato dell’approvvigionamento del legno.
La riapertura della centrale va contro una sentenza del Consiglio di Stato, una del TAR di Catanzaro ed in spregio alle regole dell’Ente Parco, che prevede centrali a biomasse delle dimensioni massime venti volte inferiori rispetto a quella appena riattivata. Ma non solo, devono spiegarci come sia possibile rilasciare parere favorevole alla riattivazione della centrale in mancanza dell’autorizzazione AIA-VIA, della Valutazione di Impatto sulla salute e con le Valutazioni di Incidenza delle Regioni Calabria e Basilicata scadute. Ma non finisce qui, ho anche richiesto, con un atto di sindacato ispettivo, di avere accesso al protocollo DICA – AC – n. 687 del 6 maggio 2015 nel quale la Regione Calabria e la Regione Basilicata si sono espresse a favore della riattivazione della centrale. Il governo, però, continua a nascondere ad un parlamentare della Repubblica un importante documento, nonostante lo abbia esplicitamente richiesto in più atti ufficiali.
Tutto questo mentre l’Enel non ha ancora bonificato l'area della centrale inquinata da materiali tossici e cancerogeni come l'amianto illegalmente interrato. Se Governo e regioni pensano che i cittadini accetteranno la devastazione di un patrimonio ambientale unico come il Parco Nazione del Pollino si sbagliano di grosso. Faremo di tutto per fermare questo vergognoso scandalo!
LEGGI ANCHE:
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- Centrale del Mercure: "Continueremo a lavorare per impedirne la riattivazione"
- Le mani della 'ndrangheta sulla centrale del Mercure e il silenzio delle istituzioni
- Un altro forte NO alla centrale del Mercure
- NO al mostro a biomasse nel Parco Nazionale del Pollino!
- Il Governo Renzi decide di svegliare il mostro a biomasse del Mercure a Laino Borgo (CS)
- Centrale del Mercure, M5S: "il mostro a biomasse devasta il territorio"
La volontà popolare manifestata da diversi anni da comitati e associazioni per difendere il territorio è stata nuovamente calpestata con una vergognosa autorizzazione rilasciata dal dipartimento dello sviluppo economico della Regione Calabria. Sono decine le interrogazioni parlamentari depositate in questi anni, tutte rimaste senza risposta. Questa omertà istituzionale puzza come l'oscura vicenda delle infiltrazioni della 'ndrangheta, che come appreso da fonti stampa, parrebbe gestire il mercato dell’approvvigionamento del legno.
La riapertura della centrale va contro una sentenza del Consiglio di Stato, una del TAR di Catanzaro ed in spregio alle regole dell’Ente Parco, che prevede centrali a biomasse delle dimensioni massime venti volte inferiori rispetto a quella appena riattivata. Ma non solo, devono spiegarci come sia possibile rilasciare parere favorevole alla riattivazione della centrale in mancanza dell’autorizzazione AIA-VIA, della Valutazione di Impatto sulla salute e con le Valutazioni di Incidenza delle Regioni Calabria e Basilicata scadute. Ma non finisce qui, ho anche richiesto, con un atto di sindacato ispettivo, di avere accesso al protocollo DICA – AC – n. 687 del 6 maggio 2015 nel quale la Regione Calabria e la Regione Basilicata si sono espresse a favore della riattivazione della centrale. Il governo, però, continua a nascondere ad un parlamentare della Repubblica un importante documento, nonostante lo abbia esplicitamente richiesto in più atti ufficiali.
Tutto questo mentre l’Enel non ha ancora bonificato l'area della centrale inquinata da materiali tossici e cancerogeni come l'amianto illegalmente interrato. Se Governo e regioni pensano che i cittadini accetteranno la devastazione di un patrimonio ambientale unico come il Parco Nazione del Pollino si sbagliano di grosso. Faremo di tutto per fermare questo vergognoso scandalo!
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