L’ufficio fitosanitario portuale di Gioia Tauro (RC) ha bisogno di interventi immediati, ma Oliverio è troppo impegnato a litigare col suo partito per rispondere alle mie sollecitazioni.
Ormai tre settimane fa avevo scritto ad Oliverio proponendogli una serie di interventi necessari a fare in modo che l’ufficio fitosanitario portuale di Gioia Tauro possa lavorare in maniera dignitosa, ma ad oggi non ho ricevuto alcuna risposta. Evidentemente la bagarre sulle nomine ed i litigi di partito sono preminenti rispetto ai bisogni di un ufficio il cui lavoro ricade sulla salute dei cittadini.
Gli interventi necessari che ho potuto constatare dopo la mia visita ispettiva sul posto vanno dall’acquisto del materiale occorrente per mettere in funzione i laboratori alla necessità di un’area di quarantena, passando dalla ristrutturazione del tetto e dei servizi igienici per i lavoratori. Interventi necessari anche per rendere a norma l’ufficio ed evitare ulteriori sanzioni da parte dell’Unione Europea. L’ufficio fitosanitario portuale ha una fondamentale importanza, perché controlla le merci che arrivano in Calabria e che vengono distribuite in tutto il Paese e possono prevenire l’importazione di fitopatie, parassiti e batteri pericolosi per le produzioni agricole e l’uomo. Inoltre le agenzie di importazione sono costrette ad attendere tempi lunghi e a rivolgersi per le analisi delle merci anche a laboratori fuori regione.
A distanza di quasi un anno dall’insediamento di Oliverio, abbiamo assistito soltanto ad un estenuante ballo delle poltrone. I problemi della regione più povera d’Italia sono lontani dalla ricerca di una soluzione. Facile lanciare false promesse in campagna elettorale in merito al rilancio del Porto di Gioia Tauro quando non si conoscono nemmeno i reali problemi che lo circondano.
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