Sulla recente consulenza assegnata dal commissario dell’Asp di Reggio Calabria, Santo Gioffrè, all’avvocato Giuseppe Lombardo, figlio del procuratore di Catanzaro (in foto, nda), in relazione ai 393 milioni usciti senza tracce dalla stessa azienda sanitaria, con i colleghi Dalila Nesci, Nicola Morra e Federica Dieni abbiamo inviato un esposto alla Procura di Reggio Calabria e alla Corte dei conti, poiché essa è stata affidata senza la richiesta di requisiti di competenza specifica. Inoltre, è un fatto l’affidamento d’incarico a un professionista figlio del magistrato Vincenzo Lombardo, capo della procura che con specifici esposti abbiamo chiamato a indagare sulla nomina del commissario straordinario Gioffrè e sui decreti n. 40 e 41 del 2015 del commissario per la sanità Scura, che hanno autorizzato proprio la consulenza in questione nell’Asp di Reggio Calabria.
Abbiamo anche presentato un’interrogazione al ministro della Giustizia, chiedendo l’invio di ispettori ministeriali a Catanzaro, allo scopo di verificare lo stato delle indagini in materia di reati contro la pubblica amministrazione. L’interrogazione, che riporta questa vicenda dell’incarico, conferito dopo la presentazione degli esposti 5 stelle a Catanzaro, è firmata anche da deputati M5S della commissione Giustizia. L’incarico dato da Gioffrè è un elemento di oggettivo imbarazzo per il procuratore di Catanzaro e una grave limitazione della sua autonomia, per cui occorrono tempestivi interventi ministeriali e del Csm, cui chiediamo di valutare se è opportuno che il magistrato Lombardo resti alla guida della procura catanzarese.
Abbiamo anche presentato un’interrogazione al ministro della Giustizia, chiedendo l’invio di ispettori ministeriali a Catanzaro, allo scopo di verificare lo stato delle indagini in materia di reati contro la pubblica amministrazione. L’interrogazione, che riporta questa vicenda dell’incarico, conferito dopo la presentazione degli esposti 5 stelle a Catanzaro, è firmata anche da deputati M5S della commissione Giustizia. L’incarico dato da Gioffrè è un elemento di oggettivo imbarazzo per il procuratore di Catanzaro e una grave limitazione della sua autonomia, per cui occorrono tempestivi interventi ministeriali e del Csm, cui chiediamo di valutare se è opportuno che il magistrato Lombardo resti alla guida della procura catanzarese.
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