Ho presentato un'interrogazione al Ministro per lo Sviluppo Economico Federica Guidi per chiedere al governo di revocare il progetto di riattivazione della centrale a biomasse del Mercure, nel Parco Nazionale del Pollino, anche alla luce della contrarietà degli enti e popolazioni interessate. La riattivazione della centrale non soddisfa i requisiti imposti dalla normativa europea e non considera le peculiarità ambientali dell'area protetta più grande d'Europa. In particolare non si tiene in considerazione la necessaria tutela della fauna e della flora del Pollino, né delle ricadute sulla salute dei cittadini. Il territorio della Valle del Mercure, è vocato storicamente ad agricoltura e turismo, che potranno essere seriamente danneggiati dalla presenza della centrale.
Una centrale di questa portata ha necessità di una considerevole portata di legno vergine, che avrebbe un impatto insostenibile per la biodiversità del Parco del Pollino. Problema che si fa ancora più grave se si pensa che il principale fornitore di biomasse è stato più volte sottoposto a provvedimenti restrittivi per la frequentazione con ambienti della 'ndrangheta.
La Regione Calabria ha autorizzato la riattivazione della centrale nonostante una sentenza del Consiglio di Stato abbia bocciato definitivamente il progetto di Enel e recentemente anche il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera alla riattivazione. Tutto questo potrebbe costarci un'ennesima procedura di infrazione da parte dell'UE e conferma la mancanza di prospettiva di una classe politica che esegue gli ordini delle lobbies piuttosto che il bene dei cittadini.
LEGGI ANCHE:
- Il Governo Renzi decide di svegliare il mostro a biomasse del Mercure a Laino Borgo (CS)
Una centrale di questa portata ha necessità di una considerevole portata di legno vergine, che avrebbe un impatto insostenibile per la biodiversità del Parco del Pollino. Problema che si fa ancora più grave se si pensa che il principale fornitore di biomasse è stato più volte sottoposto a provvedimenti restrittivi per la frequentazione con ambienti della 'ndrangheta.
La Regione Calabria ha autorizzato la riattivazione della centrale nonostante una sentenza del Consiglio di Stato abbia bocciato definitivamente il progetto di Enel e recentemente anche il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera alla riattivazione. Tutto questo potrebbe costarci un'ennesima procedura di infrazione da parte dell'UE e conferma la mancanza di prospettiva di una classe politica che esegue gli ordini delle lobbies piuttosto che il bene dei cittadini.
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