Se Catanzaro scenderà in piazza per urlare il proprio sdegno verso l'escalation criminale che i cittadini stanno subendo, io ci sarò. Catanzarese tra i catanzaresi, senza bandiere o simboli.
Accolgo con entusiasmo l'invito alla manifestazione che Libera Catanzaro intende organizzare per venerdì 24 aprile.
La 'ndrangheta sta facendo sentire con forza la propria presenza in città. I catanzaresi non dovranno limitarsi a scendere in piazza, ma dovranno prendere le distanze nella vita di tutti i giorni dalle logiche malavitose che da troppo tempo predominano sui tre colli.
A dicembre scorso ed a febbraio, ho incontrato il Prefetto di Catanzaro, affrontando nel dettaglio il tema della sicurezza in città. Abbiamo messo sul tavolo le nostre proposte, che vanno aldilà di un sistema di video sorveglianza troppo invasivo, ma anche cercando di accompagnare le politiche sociali a quelle di repressione e controllo. Sicuramente riteniamo determinante l'impegno dei cittadini, che devono segnare la differenza tra malavita e legalità, anche attraverso le proprie scelte nelle urne. La politica tradizionale, infatti, si è spesso servita degli accordi con le 'ndrine per affermare i proprio consenso, prova ne sono i sempre più numerosi comuni sciolti per infiltrazioni mafiose in Calabria. I partiti dovrebbero prevenire determinati rischi, evitando di candidare indagati e condannati, invece che far finta di curare facendosi pubblicità attraverso una finta lotta alla criminalità organizzata.
La sicurezza in città deve essere garantita dallo Stato, che deve far sentire la propria presenza, e dagli enti locali che devono arginare l'emergenza anche attraverso un'attenta gestione delle politiche sociali, completamente assenti in città. Catanzaro e la Calabria hanno un duro lavoro da portare avanti per tentare di annientare una delle organizzazioni criminali più potenti al mondo. Se l'inversione di tendenza partirà dai cittadini, la politica non potrà restare indifferente.
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