Erosione costiera: il M5S chiede un tavolo tecnico in cui la Regione ascolti associazioni e comitati
Il problema dell’erosione costiera in Calabria va affrontato tenendo conto delle peculiarità di ogni singolo territorio, ascoltando associazioni e comitati interessati dai lavori di opere di difesa costiera.
Dopo aver partecipato da semplice cittadino alla manifestazione organizzata dal comitato “Salviamo la Scarpina” di Soverato (CZ), sono giunto alla conclusione che l’unica soluzione percorribile sia quella di fare incontrare istituzioni e cittadini per fare in modo che i progetti definitivi di opere di difesa costiera tengano in considerazione le istanze di chi vive i territori interessati da tali lavori. Ci sono posti in Calabria in cui la forte erosione costiera richiede interventi immediati, perché il rischio è che le mareggiate possano mettere a repentaglio la sicurezza dei cittadini. Complice dello stato attuale sono stati anche i mancati interventi sul dissesto idrogeologico in gran parte del territorio regionale, in particolare sulle aste fluviali e torrentizie. In altre zone, invece, vanno prese in considerazione le ragioni di chi ha timori di carattere ambientale e paesaggistico perché intravede dei rischi in questi interventi che dovrebbero aiutare a frenare l’erosione costiera. I progetti vanno rimodulati anche in considerazione dell’impatto sulla fauna del parco marino che possono portare tali interventi, tenendo conto (come nel caso delle spiagge di Soverato) anche dell’indotto turistico portato dalle attività di diving in fondali che rischiano di essere insabbiati e che conservano specie marine protette o ritrovamenti archeologici importanti.
Il MoVimento 5 Stelle si impegnerà per sensibilizzare la Regione ad istituire un tavolo tecnico regionale coinvolgendo il mondo scientifico calabrese come ad es. i geologi, i tecnici degli enti competenti, le categorie professionali di settore e i comitati preoccupati per il futuro delle proprie spiagge e dei propri fondali.
Siamo certi che attraverso la condivisione, la trasparenza e il dialogo democratico si possa giungere a soluzioni tecniche che possano risolvere il problema dell’erosione costiera che assecondino le ragioni di chi oggi protesta, evitando quindi interventi ed opere costose di incerta funzionalità.
Dopo aver partecipato da semplice cittadino alla manifestazione organizzata dal comitato “Salviamo la Scarpina” di Soverato (CZ), sono giunto alla conclusione che l’unica soluzione percorribile sia quella di fare incontrare istituzioni e cittadini per fare in modo che i progetti definitivi di opere di difesa costiera tengano in considerazione le istanze di chi vive i territori interessati da tali lavori. Ci sono posti in Calabria in cui la forte erosione costiera richiede interventi immediati, perché il rischio è che le mareggiate possano mettere a repentaglio la sicurezza dei cittadini. Complice dello stato attuale sono stati anche i mancati interventi sul dissesto idrogeologico in gran parte del territorio regionale, in particolare sulle aste fluviali e torrentizie. In altre zone, invece, vanno prese in considerazione le ragioni di chi ha timori di carattere ambientale e paesaggistico perché intravede dei rischi in questi interventi che dovrebbero aiutare a frenare l’erosione costiera. I progetti vanno rimodulati anche in considerazione dell’impatto sulla fauna del parco marino che possono portare tali interventi, tenendo conto (come nel caso delle spiagge di Soverato) anche dell’indotto turistico portato dalle attività di diving in fondali che rischiano di essere insabbiati e che conservano specie marine protette o ritrovamenti archeologici importanti.
Il MoVimento 5 Stelle si impegnerà per sensibilizzare la Regione ad istituire un tavolo tecnico regionale coinvolgendo il mondo scientifico calabrese come ad es. i geologi, i tecnici degli enti competenti, le categorie professionali di settore e i comitati preoccupati per il futuro delle proprie spiagge e dei propri fondali.
Siamo certi che attraverso la condivisione, la trasparenza e il dialogo democratico si possa giungere a soluzioni tecniche che possano risolvere il problema dell’erosione costiera che assecondino le ragioni di chi oggi protesta, evitando quindi interventi ed opere costose di incerta funzionalità.
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