“Emanare in tempi rapidi i manuali di corretta prassi operativa previsti dalla legge di stabilità per portare il pane nelle mense delle Caritas italiane”. E’ l’appello che abbiamo rivolto al governo presentando in commissione Agricoltura a Montecitorio una interrogazione e una mozione per facilitare e accelerare la ridistribuzione dei resi a favore degli indigenti.
Lo spreco di pane medio annuo ad abitante è circa 76 kg considerando che ad esempio la Calabria ha circa 1.978.133 di abitanti, è stimabile una perdita di oltre 350 tonnellate al giorno.
Ogni giorno circa il 25 per cento del pane prodotto per Gdo viene ritirato e smaltito, cioè buttato, a causa di una cattiva interpretazione di una nota del ministero della Salute, la 609/SEGR/47 del 2 marzo 2003. In realtà il pane fresco, dopo 24 ore, e il pane preconfezionato, superato il tempo minimo di conservazione, possono essere ancora consumati purché si assicurino i parametri di sicurezza previsti dall’articolo 14 del Regolamento (CE) n. 178/2002.
Considerazioni formulate grazie al parere giuridico chiesto dal Movimento all’avvocato Daniele Pisanello, legale esperto di normativa alimentare, e sostenute implicitamente dalla legge di stabilità, comma 236. Tale comma, infatti, sottintende che i prodotti alimentari, compreso il pane, possano essere ceduti a fini di beneficenza, purché si rispetti il corretto stato di conservazione, trasporto, deposito e utilizzo, escludendo in maniera intrinseca che il pane possa essere considerato un rifiuto solo perché superate le 24 ore dalla produzione per il pane fresco o il tempo minimo di conservazione per il pane preconfezionato.
L’obiettivo del M5S è recuperare il pane invenduto nella grande distribuzione e donarlo a chi si trova in difficoltà attraverso le reti caritative nazionali e regionali. Chiediamo al governo, attraverso un’interrogazione e una mozione, di emanare in tempi rapidi i cosiddetti "manuali di corretta prassi operativa", previsti dalla legge di stabilità. I manuali semplificherebbero la vita dei panificatori e moltiplicherebbero lodevoli iniziative caritatevoli.
Lo spreco di pane medio annuo ad abitante è circa 76 kg considerando che ad esempio la Calabria ha circa 1.978.133 di abitanti, è stimabile una perdita di oltre 350 tonnellate al giorno.
Ogni giorno circa il 25 per cento del pane prodotto per Gdo viene ritirato e smaltito, cioè buttato, a causa di una cattiva interpretazione di una nota del ministero della Salute, la 609/SEGR/47 del 2 marzo 2003. In realtà il pane fresco, dopo 24 ore, e il pane preconfezionato, superato il tempo minimo di conservazione, possono essere ancora consumati purché si assicurino i parametri di sicurezza previsti dall’articolo 14 del Regolamento (CE) n. 178/2002.
Considerazioni formulate grazie al parere giuridico chiesto dal Movimento all’avvocato Daniele Pisanello, legale esperto di normativa alimentare, e sostenute implicitamente dalla legge di stabilità, comma 236. Tale comma, infatti, sottintende che i prodotti alimentari, compreso il pane, possano essere ceduti a fini di beneficenza, purché si rispetti il corretto stato di conservazione, trasporto, deposito e utilizzo, escludendo in maniera intrinseca che il pane possa essere considerato un rifiuto solo perché superate le 24 ore dalla produzione per il pane fresco o il tempo minimo di conservazione per il pane preconfezionato.
L’obiettivo del M5S è recuperare il pane invenduto nella grande distribuzione e donarlo a chi si trova in difficoltà attraverso le reti caritative nazionali e regionali. Chiediamo al governo, attraverso un’interrogazione e una mozione, di emanare in tempi rapidi i cosiddetti "manuali di corretta prassi operativa", previsti dalla legge di stabilità. I manuali semplificherebbero la vita dei panificatori e moltiplicherebbero lodevoli iniziative caritatevoli.
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