La Commissione agricoltura della Camera ha approvato una risoluzione congiunta che impegna il Governo ad aggiornare la direttiva nitrati, n. 91/676/CEE, sulla base dei dati scientifici oggi disponibili e dei monitoraggi effettuati negli ultimi dieci anni. Nello specifico in seguito al lavoro, ancora in svolgimento, svolto dall’ ISPRA (l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) dal 2011 ad oggi, è stato fatto un monitoraggio completo del territorio italiano per accertare le fonti di inquinamento da nitrati. Lo studio fa un quadro sulla potenziale pericolosità a cui sono esposte le acque sotterranee per cinque regioni indagate: Piemonte, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna.
Con i dati dello studio ISPRA abbiamo compreso che le fonti di nitrati nelle acque superficiali e sotterranee sono multiple, a quelle agricole dobbiamo sommare quelle civili ed industriali, ma anche che tra quelle agricole dobbiamo considerare gli apporti di concimi minerali, che hanno un peso considerevole sul totale.
Il M5S auspica che ISPRA possa fornire un metodo analitico certo, in grado di distinguere la responsabilità del sistema agricolo rispetto a quelle dei sistemi civili ed industriali, ma allo stesso tempo crede che la revisione delle modalità di calcolo degli apporti di azoto di derivazione agricola vada affrontata in sede europea per non rischiare di incorrere in sanzioni.
Siamo soddisfatti dell’inserimento degli impegni da noi proposti sul potere sostitutivo dello Stato verso quelle Regioni che non provvedano alla riperimetrazione delle ZVN (zone vulnerabili da nitrati), ed anche sulla definizione di una deroga a validità generale per gli allevatori che presentano ed attuano un Piano di Utilizzazione Agronomica, dimostrando di adottare le buone pratiche per innalzare l’efficienza dell’azoto, e di somministrare quantitativi di azoto efficiente commisurati al fabbisogno delle colture. Ciò premesso, abbiamo votato favorevolmente la risoluzione unificata e rimaniamo in attesa di valutare il contenuto del decreto interministeriale, sperando che non si trasformi nel classico regalo natalizio alle lobbies agro energetiche.
Chiara Gagnarli
M5S Commissione Agricoltura
Con i dati dello studio ISPRA abbiamo compreso che le fonti di nitrati nelle acque superficiali e sotterranee sono multiple, a quelle agricole dobbiamo sommare quelle civili ed industriali, ma anche che tra quelle agricole dobbiamo considerare gli apporti di concimi minerali, che hanno un peso considerevole sul totale.
Il M5S auspica che ISPRA possa fornire un metodo analitico certo, in grado di distinguere la responsabilità del sistema agricolo rispetto a quelle dei sistemi civili ed industriali, ma allo stesso tempo crede che la revisione delle modalità di calcolo degli apporti di azoto di derivazione agricola vada affrontata in sede europea per non rischiare di incorrere in sanzioni.
Siamo soddisfatti dell’inserimento degli impegni da noi proposti sul potere sostitutivo dello Stato verso quelle Regioni che non provvedano alla riperimetrazione delle ZVN (zone vulnerabili da nitrati), ed anche sulla definizione di una deroga a validità generale per gli allevatori che presentano ed attuano un Piano di Utilizzazione Agronomica, dimostrando di adottare le buone pratiche per innalzare l’efficienza dell’azoto, e di somministrare quantitativi di azoto efficiente commisurati al fabbisogno delle colture. Ciò premesso, abbiamo votato favorevolmente la risoluzione unificata e rimaniamo in attesa di valutare il contenuto del decreto interministeriale, sperando che non si trasformi nel classico regalo natalizio alle lobbies agro energetiche.
Chiara Gagnarli
M5S Commissione Agricoltura
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