La
partita sul piano di sviluppo rurale non si gioca soltanto tra
Calabria e Bruxelles. Si gioca anche tra l’Italia e l’Europa. Per questo motivo abbiamo presentato una risoluzione (a prima firma Gallinella) in
Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati per impegnare il
governo a orientare gli investimenti a sostegno del reddito degli
agricoltori colpiti da avversità atmosferiche ed epidemie, a favore
dell’ammodernamento delle reti di adduzione e distribuzione
irrigua, del miglioramento genetico del patrimonio zootecnico e
salvaguardia della biodiversità animale.Il
piano di sviluppo rurale nazionale può diventare un prezioso alleato dei piani regionali
moltiplicando le risorse economiche disponibili e superando
problematiche strutturali inascoltate da anni soprattutto in una
Regione vocata all'agricoltura come la Calabria. La tipologia di
investimenti proposti ha un’importanza strategica per la crescita
di tutto il settore agroalimentare. Basta pensare al miglioramento
del sostegno del reddito che si potrebbe generare con l’attivazione
dei fondi di mutualizzazione mirati a coprire i risarcimenti per le
perdite causate da avversità atmosferiche, fitopatie ed infestazioni
parassitarie, poco appetibili per le compagnie assicurative. Bisogna
però che la soglia per
accedere al contributo comunitario a questi fondi, venga abbassata
sotto il 30% così da renderla più appetibile agli agricoltori e
consentire una maggior diffusione di questo strumento di sostegno.Non
meno importante sarà il finanziamento
agli interventi irrigui e l’avvio di programmi di conservazione del
patrimonio genetico delle nostre razze autoctone, iniziando dalla
creazione di un elenco univoco delle razze presenti nel nostro Paese
e assicurando l’interscambio e la fruibilità delle informazioni
tra i vari database esistenti da parte di tutti i consulenti delle
imprese agricole. Riteniamo che tutti questi impegni assieme alla costituzione, in seno al ministero
dell’Agricoltura, di un gruppo di lavoro per la gestione della rete
rurale nazionale, il coordinamento e l’eventuale assistenza tecnica
alle autorità di gestione dei programmi regionali, siano una
concreta occasione per rilanciare il settore. Per questo chiederemo
con forza la discussione e la votazione di questo provvedimento in
Commissione.
bhe si tratta di integrare i sussidi all'agricoltura. Secondo me tutto quanto passa attraverso lo strumento di aiuto economico burocratizzato provoca solo disagi egli agricoltori specie quelli piccoli, e vantaggi alle aziende che possono investire meglio in consulenze, e questo vale su tutto..... io da piccolo agricoltore ho visto aziende grosse non produrre niente evivere di finanziamenti europei o italiani, soldi che sono di tutti i cittadini che producono ed anche della mia famiglia che viveva solo del proprio prodotto senza alcuna garanzia di reddito in caso di avversità. Mentri agricoltori grossi coltivavano arance destinate al macero con il solo scopo di prendere contributi. Oppure inpianti estirpati nel pieno della loro vita produttiva per dare spazio ad un nuovo impianto fatto appositamente per ricevere finanziamenti a fondo perduto. Adesso le cose sono cambiate ci sono molto meno truffe... ma la burocrazia perseguita il lavoratore. Quindi ben vengano tutti gli aiuti del caso ed il sostegno ad attività produttive come l'agricoltura ma prima bisogna incentivare la creazione di coopegative o società agricole e finanziare la gestione fiscale dell'azienda con delle garanzie assicurative obbligatorie da parte della azienda che svolge la consulenza per evitare che il piccolo imprenditore o il lavoratore si trovi in torto difronte al fisco. Per favorire l'agricoltura e comunque una qualsiasi attività produttiva di piccola entità è necessario garantire al piccolo imprenditore la tranquillità fiscale in maniera tale che si possa dedicare al lavore senza inutili pensieri e preoccupazioni.
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