La Calabria è fuori dall’Italia, poiché le regole per il rinnovo degli organi elettivi della Regione sono state scritte o ratificate fuori della democrazia da chi dovrebbe soltanto gestire l’ordinario, tra l’altro con dubbia legittimazione. Le primarie per il candidato governatore a spese della Regione Calabria sono l’ultima violenza dell’attuale gruppo reggente, che per restare a palazzo va sfruttando la delicatissima situazione istituzionale conseguente alle dimissioni e alla sospensione del governatore Giuseppe Scopelliti.
La legge elettorale della Calabria è mostruosa, con lo sbarramento al 15%, l’accorpamento dei collegi provinciali e la figura del consigliere supplente in spregio alla sentenza della Corte costituzionale che ha imposto la riduzione dei seggi in Consiglio regionale. Le primarie dei partiti a spese dei contribuenti completano il piano dell’esigua minoranza oggi al potere, che, come in dittatura, sta truccando senza scrupoli le regole elettorali, con il forte rischio di aumentare l’odio popolare per la politica.
Il MoVimento Cinque Stelle ha sempre fatto le primarie in rete, senza costi per nessuno!
I risultati dell’ispezione della Ragioneria dello Stato negli uffici di giunta e consiglio regionale dicono che centrodestra e centrosinistra non possono più governare la Calabria! Mentre vengono tagliati ospedali, servizi sanitari e treni dei pendolari, emergono sperperi stratosferici nell’amministrazione regionale, con assunzioni illegittime di dirigenti nominati dai partiti politici. Le retribuzioni abusive di questi burocrati totalizzano milioni di euro, sottratti al bene comune e alle urgenze della Calabria.
Ogni giorno spuntano dettagli del mangiamangia nella Regione Calabria, che devono indignare ancor più la coscienza collettiva. Il territorio si spopola a causa della mancanza di possibilità e prospettive che il sistema politico ha prodotto e alimenta senza freni.
È evidente il tentativo di escluderci, perseguito sistematicamente e unitariamente dall’odierno gruppo di potere e dai responsabili del sistema.
Stanno tentando di escluderci con una legge elettorale che mantenga ai loro posti i responsabili del sistema. Tuttavia, la denuncia del Movimento Cinque Stelle e la sua lontananza da affari e illeciti saranno più forti dei ripetuti attentati alla democrazia in Calabria.
Tutto quanto sta avvenendo è contrario ai princìpi della Costituzione e ai valori della Repubblica. Ogni cittadino si chieda se questa Calabria è ancora parte di questa Repubblica...
La legge elettorale della Calabria è mostruosa, con lo sbarramento al 15%, l’accorpamento dei collegi provinciali e la figura del consigliere supplente in spregio alla sentenza della Corte costituzionale che ha imposto la riduzione dei seggi in Consiglio regionale. Le primarie dei partiti a spese dei contribuenti completano il piano dell’esigua minoranza oggi al potere, che, come in dittatura, sta truccando senza scrupoli le regole elettorali, con il forte rischio di aumentare l’odio popolare per la politica.
Il MoVimento Cinque Stelle ha sempre fatto le primarie in rete, senza costi per nessuno!
I risultati dell’ispezione della Ragioneria dello Stato negli uffici di giunta e consiglio regionale dicono che centrodestra e centrosinistra non possono più governare la Calabria! Mentre vengono tagliati ospedali, servizi sanitari e treni dei pendolari, emergono sperperi stratosferici nell’amministrazione regionale, con assunzioni illegittime di dirigenti nominati dai partiti politici. Le retribuzioni abusive di questi burocrati totalizzano milioni di euro, sottratti al bene comune e alle urgenze della Calabria.
Ogni giorno spuntano dettagli del mangiamangia nella Regione Calabria, che devono indignare ancor più la coscienza collettiva. Il territorio si spopola a causa della mancanza di possibilità e prospettive che il sistema politico ha prodotto e alimenta senza freni.
È evidente il tentativo di escluderci, perseguito sistematicamente e unitariamente dall’odierno gruppo di potere e dai responsabili del sistema.
Stanno tentando di escluderci con una legge elettorale che mantenga ai loro posti i responsabili del sistema. Tuttavia, la denuncia del Movimento Cinque Stelle e la sua lontananza da affari e illeciti saranno più forti dei ripetuti attentati alla democrazia in Calabria.
Tutto quanto sta avvenendo è contrario ai princìpi della Costituzione e ai valori della Repubblica. Ogni cittadino si chieda se questa Calabria è ancora parte di questa Repubblica...
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