Il Ministro Galletti deve verificare se i progetti di ampliamento
della
discarica di Pianopoli (CZ) siano conformi alla realtà del
territorio
interessato, al fine di scongiurare i conseguenti seri rischi per
l'ambiente e
la salute pubblica. In merito alla discarica di Pianopoli e il suo ampliamento ho
presentato
un’interrogazione al Ministro dell’Ambiente chiedendo che vengano
recepiti
tutti gli studi preliminari all’autorizzazione della discarica con
particolare
riferimento alle caratteristiche del terreno, in quanto risulterebbe
sabbioso, instabile e franoso e alla presenza o meno nell’area di corsi e
pozzi d’acqua. Sulla discarica
di Pianopoli sono stati sollevati
numerosi dubbi e sono state avanzate proposte di revoca
dell’autorizzazione, così
come non sono stati tenuti in considerazione i possibili rischi e disagi
ambientali
che si producono sul territorio dei comuni limitrofi, in particolare
quello della
frazione Cancello del Comune Serrastretta che è il centro abitato più
vicino
alla discarica. Tra le richieste che abbiamo sottoposto al Ministro insieme a Dalila Nesci, quella di riconsiderare
l’intera gestione della discarica di Pianopoli, visto che il presidente
del
consiglio di amministrazione della Daneco Impianti Srl, Francesco
Colucci, che
gestisce la discarica, è stato recentemente raggiunto da un’ordinanza di
custodia cautelare nell’ambito dell’indagine “Black Smoke” relativa
all’aggiudicazione della bonifica del sito di interesse nazionale di
Pioltello
e Rodano. Nell’indagine “Black Smoke” si sta
verificando
se alcuni rifiuti pericolosi siano finiti nelle discariche calabresi,
tra cui
quella di Pianopoli. La classe politica calabrese
ritiene che compromettere il proprio territorio attraverso la
costruzione o
l'ampliamento di discariche sia il compromesso migliore per risolvere il
problema rifiuti. Per noi questo è inaccettabile e per questo ci
opponiamo con
tutte le nostre forze a questa logica scellerata. In quasi un ventennio
di
commissariamento il problema rifiuti in Calabria è
lontano dalla soluzione e abbiamo speso oltre un miliardo di euro. La
politica ammetta i propri limiti e consideri le
soluzioni davvero efficaci come la strategia "Rifiuti Zero" proposta dal
MoVimento Cinque Stelle, dai comitati e dalle associazioni
ambientaliste già da diversi anni.
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