Nascere e crescere in una terra di
‘ndrangheta non è facile. Devi rassegnarti a sottostare alle loro
regole oppure scappare. Sottostare, scappare o ribellarsi per poi
morire. Com’è accaduto a Lea Garofalo, uccisa 4 anni fa per aver
detto BASTA alla ‘ndrangheta, decidendo di parlare e fare i nomi.
Rapita, torturata, uccisa e poi bruciata nelle campagne, per
nascondere le prove della sua morte. Sono andati a prenderla a
Milano, dov’era scappata per paura di essere perseguitata. Era
andata lontana, ma non abbastanza, perché la ‘ndrangheta è
ovunque.
È nel cemento che riempie i nostri
palazzi; nell’asfalto delle nostre strade; nei favori del politico
amico di turno; nel lavoro in nero che ci viene dato come promessa
per una stabilità futura; nelle navi che affondano a largo dei
nostri mari stracolme di merda radioattiva uccidendo il nostro
futuro; nel caffè che beviamo nei nostri bar, a Catanzaro come a
Mantova; nel negozietto gestito dai cinesi che hanno aperto sotto
casa.
La ‘ndrangheta è ovunque e non le si può sfuggire se non smettendo di chinare il capo. Se non ci ribelliamo, tanto, ci uccide lo stesso impadronendosi delle nostre vite e delle prossime generazioni.
La ‘ndrangheta è ovunque e non le si può sfuggire se non smettendo di chinare il capo. Se non ci ribelliamo, tanto, ci uccide lo stesso impadronendosi delle nostre vite e delle prossime generazioni.
L’unica chance che abbiamo è
ribellarci, tutti insieme! Dovremmo essere tutti pronti a morire per
essere liberi dalle mafie perché la logica del loro successo sta
nella paura del nostro silenzio.
Sabato verranno celebrati a Milano
i funerali di Lea Garofalo. Noi dovremmo, un giorno, celebrare i
funerali delle mafie.
Sarà un giorno di grande festa, ma solo un sogno se non inizieremo a svegliarci tutti. Non domani, subito...ORA!!
Sarà un giorno di grande festa, ma solo un sogno se non inizieremo a svegliarci tutti. Non domani, subito...ORA!!
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