Ieri sera alla Camera Dalila Nesci ha detto dell’assoluta inopportunità che il senatore Antonio Caridi – indicato da Renato Schifani, capogruppo del Pdl al Senato – entri nella commissione parlamentare Antimafia. Ha ricordato che un’indagine in Liguria sul boss di ‘ndrangheta Carmelo Gullace ha consentito alla Dia di Genova di documentare il sostegno elettorale di esponenti della cosca – anche con palesi intimidazioni – a favore di Caridi, eletto in Calabria in Consiglio regionale e poi diventato assessore alle Attività produttive.
Ciò indica l’assoluta inopportunità che il senatore Caridi entri in commissione Antimafia. Non è da escludere che l’indagine sia ancora in corso, sicché sarebbe assurdo permettere che entri in Antimafia un politico in rapporti già documentati con la ‘ndrangheta, su cui potrebbero esserci più ampi accertamenti.
Ha lanciato l’appello al presidente della Camera Laura Boldrini, al presidente del Senato Piero Grasso e al ministro dell’Interno Angelino Alfano, già ministro della Giustizia, perché si alzi la coscienza del parlamento e delle istituzioni.
Inoltre, per riunire la politica sul caso, si è rivolta anche alla deputata del Pdl Rosanna Scopelliti, figlia del giudice Antonino, ucciso dalla ‘ndrangheta in un contesto di vicinanza tra potere statale e mafioso.
Questa è una battaglia che portiamo avanti con i colleghi calabresi insieme agli altri deputati M5S indicati in commissione Antimafia. Occorre eliminare ogni sospetto di contatto tra Stato e antistato. Al di là delle condanne penali, come ricordava Paolo Borsellino.
dalilanesci.it
AGGIORNAMENTO!!
Abbiamo vinto. Grazie al nostro impegno, il senatore del Pdl Antonio Caridi ha rinunciato al posto nella commissione parlamentare antimafia. In una relazione, la Dda di Genova aveva riassunto un'indagine della Dia circa il sostegno elettorale fornito al politico da una cosca di 'ndrangheta, alle regionali in Calabria del 2010. Caridi era diventato consigliere regionale, poi nominato dal governatore Giuseppe Scopelliti (Pdl) assessore alle Attività produttive.
Eletto in seguito al Senato, stava per entrare in commissione antimafia, indicato dal capogruppo del Pdl Renato Schifani. Ci sarebbe riuscito, se non avessimo denunciato il caso alla Camera, partendo dai fatti.
Fu proprio la Dda genovese a scrivere a Giuseppe Pisanu, presidente della commissione antimafia nella scorsa legislatura. La Distrettuale antimafia segnalava che un'indagine in Liguria sul boss di 'ndrangheta Carmelo Gullace documentava il sostegno elettorale di "esponenti della cosca, anche con palesi intimidazioni, a favore di Caridi".
Naturalmente, abbiamo posto la questione morale: come sarebbe finita, se in antimafia fosse andato un parlamentare in rapporti con la mafia? Paolo Borsellino diceva che non servono le condanne penali, per pronunciarsi sulle vicende pubbliche. Noi lo abbiamo seguito: abbiamo difeso le istituzioni. Caridi non ha avuto scelta e si è dimesso.
parlamentari5stelle.it
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